Lavorare con la musica: più efficace per essere più produttivo

Sai che ascoltare la musica mentre si lavora aiuta a essere più creativi e più produttivi? Si, proprio così. Ascoltare musica non solo è rilassante, ma se si sceglie quella giusta ci si concentra meglio sul lavoro che si sta eseguendo, riuscendo a essere più produttivi e ad avere idee migliori. Ma non basta, perché dalle ricerche risulta anche che con la musica in sottofondo si incentivi il lavoro di squadra. Lavorare con la musica, però, non sempre è facile o non sempre + possibile, scopriamo perché.

Lavorare con la musica aumenta la produttività

Secondo uno studio effettuato alla Mindlab International, una società inglese specializzata nel neuromarketing, ha messo in evidenza come ascoltare musica mentre si lavora abbia un effetto positivo non solamente sulla produttività, ma anche sulla creatività e sulla collaborazione, facilitando quindi il lavoro in team.

La musica, per essere d’aiuto, deve essere ascoltata a un volume moderato, in questo modo contribuisce anche ad allentare le tensioni e diminuire lo stress. In realtà avrebbe dei benefici anche molto più importante, come per esempio la diminuzione degli incidenti sul posto di lavoro.

Gli effetti positivi o negativi -perché ci sono anche quelli- della musica, dipenderebbero dai decibel. Un ambiente di lavoro ideale, in buona sostanza, non dovrebbe mai essere troppo silenzioso né eccessivamente rumoroso, in generale, la musica non dovrebbe superare i 70 decibel. A questo punto, però, si pone il problema di quale musica ascoltare e di come fare a mettere tutti d’accordo, chi decide?

Si può mettere la musica in ufficio, e se sì, chi decide?

Partiamo subito con un paletto: non sempre è possibile mettere la musica di sottofondo in un ufficio. Dipende infatti dalla tipologia d’ufficio. Se per esempio si lavora in uno studio legale, dove si devono studiare delle cause ed elaborare delle strategie difensive o di accusa, probabilmente la musica non offre tanti benefici.

Ci sono, invece, alcune attività che traggono grande beneficio dalla musica di sottofondo. Per esempio nelle aree produttive a catena. Si sa che a una certa ora, in particolare dopo pranzo, l’attenzione può calare, causando in certi ambiti di lavoro anche gravi incidenti. Mettere una musica a volume moderato, in tali frangenti, può essere di stimolo all’attenzione, in particolare ci si riferisce alla musica strumentale.

Ma se al collega piacciono i Beatles e a un altro i Pearl Jam, possono insorgere dei problemi. Chi dovrebbe decidere quale musica ascoltare? Diciamo che la scelta non dovrebbe basarsi tanto sui gisti musicali di qualcuno quanto sull’efficacia di un genere musicale a seconda della mansione e del lavoro che si sta svolgendo.

Come abbiamo messo in evidenza prima, infatti, un certo tipo di musica stimola l’attenzione a certe ore e per certe attività lavorative, un’altra va bene per altri ambiti. Per esempio, durante un’attività di brain storming o comunque creativa, la musica migliore da proporre come sottofondo dovrebbe essere quella elettronica mentre, se ci si deve caricare prima di una riunione, sarebbe bene ascoltare della musica classica, come Mozart, per esempio.

Il lavoro di squadra

Lavorare in team non è sempre facile e non sempre si riesce a mettere tutti d’accordo, anche nel caso della scelta della musica. Vediamo come si è regolato il team di un’azienda che lavora nel campo del digitale.

Quando lavori nel digitale, ci spiega Davide Venturini di BTGRUOP, digital strategist per PMI, il rischio di veder scemare l’attenzione dopo qualche ora davanti allo schermo è elevato. Il nostro ufficio non è un classico ufficio di quelli noiosi, scherziamo tra di noi, la battuta scappa spesso, ma dopo pranzo avere un calo è fisiologico.

Quello che facciamo, allora, è cercare un genere musicale non che metta d’accordo tutti, ma che possa stimolare tutti, anche se non è tra i nostri preferiti. In questo modo riusciamo a tornare a uno stato d’attenzione che permetta di portare avanti il lavoro. Non decido io, non decide nessuno in particolare, tutti assieme facciamo ogni settimana una playlist e quando serve la ascoltiamo.